Come si riconosce un detergente a basso impatto ambientale da uno che invece non lo è?
Non di certo dal colore della confezione, visto che oggi va di moda attirare il consumatore con slogan che esaltano la naturalità ed etichette verdi che pubblicizzano prati fioriti. Per non abboccare a falsi richiami e saper scegliere è importante dedicare qualche minuto alla scelta dei detergenti per la casa e magari, in qualche caso, valutare anche qualche alternativa fai da te.
Ricordiamoci innanzitutto che tutti i residui di detergenti che finiscono nello scarico prima o poi lasceranno le loro tracce in fiumi, laghi e nel mare. Le nostre scelte in fatto di detersivi e detergenti non sono solo una questione intima e privata, ma rappresentano un’importante questione ambientale. La qualità delle acque in Italia è mediamente pessima anche a causa dell’abuso di detersivi per il bucato, sapone per i piatti, detergenti aggressivi e inquinanti. Invertire questa tendenza non è semplice e certamente non dipende solo da noi, ma possiamo evitare di contribuire ad aggravarla facendo delle scelte più responsabili e consapevoli.
Non dimentichiamo inoltre che l’impatto ambientale di un detergente non è dettato solo dal suo utilizzo ma anche dal modo in cui viene prodotto: scegliere un’azienda certificata ISO14001 o EMAS ci fornisce senza dubbio qualche garanzia in più di attenzione all’ambiente.
Come orientarsi quando siamo di corsa al supermercato e dobbiamo scegliere i detersivi e detergenti per la casa?
1) ECOLABEL– Scegliete prodotti a marchio ECOLABEL o con la certificazione ICEA Eco & EcoBio Detergenza che garantiscono:
- Formulazioni costituite da almeno il 95% di ingredienti di origine naturale;
- Nel caso dei prodotti a marchio EcoBio Detergenza, tensioattivi, principi attivi ed estratti vegetali provenienti dall’agricoltura biologica e certificati per un minimo del 20% (esclusi i prodotti in polvere);
- Etichette e claim veritieri;
- Un sistema di controllo e certificazione indipendente con accreditamenti internazionali, che rende pubbliche le regole, le liste delle aziende e dei prodotti certificati.
L’Italia ha inoltre da poco lanciato un nuovo marchio a garanzia della sostenibilità e di produzione Italiana “Made Green in Italy” ci vorrà ancora qualche anno perché faccia la sua comparsa nei prodotti del supermercato ma prepariamoci a riconoscerlo.
2) NO A SOSTANZE INQUINANTI – In assenza di prodotti certificati privilegiamo quelli meno aggressivi e che rispettano i seguenti requisiti:
- Che contengono solo Tensioattivi biodegradabili o comunque di origine naturale;
- Evitare Conservanti come il Methylisothiazolinone e Benzisothiazolinone che non sono facilmente biodegradabili e sono tossici per gli organismi acquatici;
- Diffidare dei prodotti più ricchi di profumazione, oltre a contenere allergeni come il citral, linalool, limonene, sono scarsamente biodegradabili;
- Evitare prodotti che contengono CANDEGGINA: è una sostanza molto inquinante i cui effetti nocivi sono persistenti a lungo, soprattutto negli ambienti acquatici;
- Evitare quelli che vantano proprietà battericide, disinfettanti, igienizzanti perché hanno una formulazione più aggressiva e potrebbero risultare controproducenti contribuendo a uccidere i batteri buoni e al contrario selezionare quelli patogeni e più resistenti. Questi prodotti più aggressivi spesso contengono inoltre sostanze pericolose per l’ambiente.
3) FAI DA TE– Valutate l’opzione “fai da te”: è semplice ed economico produrre in casa detersivi e detergenti più sostenibili, come spiega bene questo servizio di Altroconsumo (https://www.altroconsumo.it/casa-energia/pulizie ) provate ad esempio:
- Aceto di vino o di mele – perfetto su tutte le superfici – per il calcare deve essere usato puro, per le pulizie invece va diluito in uno spruzzino con 400 ml di acqua e 100 ml di aceto;
- Bicarbonato – ideale per il bagno – diluiscine in uno spruzzino 25 g di bicarbonato con 500 ml di acqua, meglio calda;
- Acito citrico – efficace anticalcare – diluiscine 75 g in 500 ml acqua.
Buone pulizie green a tutti.
Lisa