la mia filosofia
La mia filosofia è quella di applicare le mie competenze scientifiche ambientali a tutti gli ambiti del quotidiano
in modo da poter rispondere ogni giorno, di fronte a ogni scelta, alla domanda “Qual è l’alternativa più green?”.
L’alimentazione e la cucina sono per me due grandi passioni a cui dedico molta della mia sperimentazione per il grande impatto che hanno sull’ambiente ma anche sulla salute di ognuno di noi. L’intuizione che nel 50% che solitamente scartiamo di frutta e verdura si celasse la maggiore concentrazione di vitamine e fibre mi ha davvero cambiato la vita. Scoprire poi che cambiando le abitudini delle persone in cucina si potevano ridurre gli sprechi (circa 117 kg di bucce, gambi, foglie scartate all’anno/pro capite) ma anche portare benefici per la salute e il benessere mi ha portato a investire tante risorse e scrivere diversi libri sul tema.
Il mio lavoro al Pool Ambiente mi ha poi permesso di avere un punto di vista privilegiato rispetto ai casi di danno all’ambiente in Italia e anche rendermi conto di come le aziende gestiscono i rischi ambientali e prevengono eventuali danni. Questa consapevolezza, unita all’esigenza come consumatrice attenta di scegliere di acquistare solo da aziende realmente e concretamente impegnate per la tutela dell’ambiente, mi ha portato a contribuire alla nascita della nuova certificazione UNI Ambiente Protetto (PdR UNI 107:2021) ma anche del mio nuovo libro “Il dilemma del consumatore green” (Gribaudo, 2021) che affronta questi temi: quali dovrebbero essere le priorità in ambito ambientale? Quali criteri di scelta applicare come consumatori? Domande non banali a cui ho cercato di dare una risposta chiara attingendo alle mie conoscenze e all’esperienza maturata in questo settore ma anche dalla letteratura scientifica internazionale.

Tutto è cominciato una sera a tu per tu con un carciofo.
Avevo tra le mani un carciofo, lo stavo pulendo meccanicamente, come ero abituata a fare, così come avevo imparato dalla mamma, dai corsi di cucina, dai libri e dai programmi tv. Quando mi sono sorpresa nell’automatismo di buttare via tutto lo scarto, che già a prima vista era ben di più della parte nobile, mi sono fermata; ho osservato bene quelle foglie, le brattee violacee, il gambo e mi sono chiesta se non ci fosse un’alternativa nell’utilizzo di questi scarti.
Da quella sera la mia vita è cambiata e ho cominciato a mettere in discussione tutto il nostro modo di mangiare e cucinare, ho messo da parte automatismi e nozioni acquisite per sperimentare un modo nuovo di mangiare e cucinare che coniugasse una volta per tutte salute e sostenibilità.
Questa sperimentazione mi ha portato grandi doni e scoperte come ad esempio:
È possibile cucinare senza sprechi e senza produrre alcuno scarto.
Che le parti meno nobili come bucce, gambi e foglie che in media rappresentano il 50% dei prodotti sono in realtà le più ricche di nutrienti, in particolare di fitocomposti, in pratica quelle preziose molecole che proteggono il nostro organismo e ci fanno vivere più a lungo.
Che le scelte migliori per la nostra salute sono anche le migliori per l’ambiente.