I gioielli che indossiamo, come puro ornamento, come simbolo di un legame, spesso ci accompagnano per tutta la vita, al dito, al collo, al polso, all’orecchio.
Quando acquistiamo un gioiello andiamo oltre le apparenze, facciamoci qualche domanda in più rispetto a “Come mi sta?” chiediamoci piuttosto:
“Da dove arriva quest’oro?”
“Come è stato prodotto?”
“Quanto è trasparente la filiera di questo gioiello?”
Gran parte dei metalli preziosi come oro e argento arrivano da giacimenti in paesi in via di sviluppo, ci lavorano persone in grave povertà e in alcuni casi in schiavitù, non di rado si tratta di bambini.
L’impatto ambientaledelle miniere d’oro può essere devastante:
1) Distruzione di specie e habitat – Le miniere vengono realizzate in molti casi distruggendo foreste, habitat e specie, scavando in profondità, eventualmente anche con l’aiuto di esplosivi.
2) Grave contaminazione del terreno e delle acque – L’Estrazione e lavorazione di oro e argento, soprattutto nei grandi giacimenti viene fatta utilizzando sostanze molto pericolose per la salute e per l’ambiente come cianuro, mercurio, arsenico. Ne bastano piccoli quantitativi nell’acqua di un fiume o in falda per rendere l’acqua tossica per le specie viventi. Gli scarti di lavorazione conservati in serbatoi o vasche possono inoltre rompersi sversando nei terreni circostanti composti pericolosi.
3) Aria inquinata – Le polveri prodotte in miniera sono tossiche, spesso ricche di cadmio e arsenico, anche le alte temperature necessarie per la fusione dell’oro sono responsabili della produzione di composti tossici a base di azoto e zolfo.
4) Contaminazione senza fine – Quando poi il giacimento è stato sfruttato al massimo molto spesso viene semplicemente abbandonato, lasciando terreni contaminati che continueranno a diffondere queste pericolose sostanze nelle acque superficiali e sotterranee.
Tutto questo non solo danneggia gravemente le risorse naturali ma naturalmente anche la salutedelle popolazioni locali che faticano a far rispettare i propri diritti e che spesso non hanno scelta che lavorare nella miniera per potersi mantenere.
Di fronte a queste problematiche qualcosa fortunatamente si sta muovendo, soprattutto tra i piccoli produttori che si sforzano per una maggiore trasparenza e sostenibilità della filiera. Tra le buone pratiche più diffuse per gioielli più etici e sostenibili:
- Usare solo forza lavoro regolare e in età adulta
- Evitare l’utilizzo di arsenico, cianuro, mercurio per l’estrazione dell’oro dalle rocce
- Garantire la trasparenza e il rispetto da parte di tutti i player della filiera dei principi dell’OCSE che prevedono norme volontarie per un comportamento responsabile delle imprese, conforme alle leggi applicabili.
- Al termine dello sfruttamento del sito garantirne il ripristino per riportarlo alle condizioni originarie bonificando eventuali aree contaminate, richiudendo la cava, piantando le specie vegetali asportate.
Quanto è consapevole il consumatore di tutto questo e quando esercita il proprio potere d’acquisto per convertire la produzione di gioielli a un maggiore rispetto dell’ambiente?
Le informazioni disponibili quando si acquista un gioiello non sono tante e non è facile raccogliere informazioni sufficienti rispetto alla filiera. Per questo motivo anche la buona volontà in acquisti più green spesso è difficile da metttere in pratica. Alcuni produttori stanno cambiando rotta spontaneamente ma tanti non fanno ancora nulla in attesa che sia il mercato a chiederlo.
Come scegliere gioielli, e in particolare le fedi per le nozze, sostenibili:
- Riciclo– invece di partire da materie prime vergini diamo la priorità al riciclo di vecchi gioielli che abbiamo già in casa e che non usiamo facendoli diventare le nostre fedi di domani. Il riciclo, soprattutto se parte da casa nostra, è sempre una soluzione super green che permette di risparmiare risorse.
- Recupero– metalli preziosi si trovano anche in sottoprodotti e scarti di lavorazione dell’industria orafa, così come di altri settori come circuiti stampati, catalizzatori esausti, marmitte catalitiche. Una volta recuperate, le materie prime vengono rigenerate e possono diventare nuovi gioielli.
- Basso impatto ambientale– un’altra alternativa green è quella di scegliere gioielli realizzati con materiali a basso impatto ambientale come legno, cocco, bambù e ferro.
- Materie prime vergini certificate– se invece quello che cercate è oro, argento, platino, diamanti e altre pietre preziose, esercitate il vostro potere d’acquisto scegliendo prodotti certificati:
- Oro e argento– Sceglieteli cerfificati Fairmined, Fairtrade, RJC(Responsible Jewellery Council), LBMA(London Bullion Market Association). Queste certificazioni definiscono gli standard per una produzione responsabile dall’estrazione fino alla realizzazione di gioielli, e hanno come scopo quello di garantire il rispetto dei diritti umani, della tutela dei lavoratori, dell’ambiente, delle pratiche estrattive attraverso un processo di Due Diligence su tutta la catena verificato da parti terze.
- Diamanti– se non potete farne a meno sceglieteli certificati Fairminede Conflict Free, la certificazione del World Diamond Councilun’organizzazione che attesta le condizioni di sicurezza delle pietre e il fatto che non provengano da paesi in guerra.
La prossima volta che acquisterete un gioiello pensateci su, rinnovate un vecchio gioiello prima di comprarne uno nuovo. Per quanto riguarda invece le nostre fedi green la ricerca è iniziata.