Pannolini green: abbiamo scelto i lavabili

pannolini lavabili

6000 è il numero minimo di pannolini che userete e cambierete in media al vostro bebè, se abbandonerà il pannolino entro il secondo anno di vita.

Se c’è una cosa che ho già imparato a proposito di gravidanza e bebè è non dare nulla per scontato. Non pensare che solo perché un prodotto viene insistentemente proposto dalle pubblicità sia realmente utile, o che su alcuni temi ci siano scelte obbligate.

Quando ho cominciato a studiare il tema dei pannolini, tutte le persone con cui ho parlato mi hanno fortemente sconsigliato i lavabili, sostenendo che erano ingestibili e che ci avrebbero fatto impazzire. Molte delle persone che mi hanno detto questa frase non li avevano in realtà mai nemmeno provati. Non mi sono comunque fatta scoraggiare, visto che a tornare agli usa e getta, si fa sempre in tempo.

Gli usa e getta classici si trovano in tutti i supermercati, nelle farmacie, nel negozietto sotto casa, e ci vengono venduti con il messaggio che sono la scelta migliore e più semplice per noi e il nostro bebè. Anche se sono una scelta facile ho però voluto andare più a fondo della questione e studiare le alternative.

Innanzitutto ho scoperto che mentre su un normale capo di abbigliamento è obbligatorio per legge indicare la lista di materiali e componenti, per i pannolini usa e getta non c’è alcun obbligo per cui è impossibile conoscerne esattamente la composizione

Il classico pannolino usa e getta è composto da un guscio di cellulosa (o fibre di frumento, mais), cloro, coloranti, profumi, ftalati e gel chimici super assorbenti (SAP) come il Poliacrilato di Sodio un polimero di un sale che assorbe fino a 200/300 volte il proprio peso in acqua.

Un’alternativa al classico usa e getta in plastica sono i pannolini  biodegradabili e quelli compostabili solitamente realizzati con bambù, cellulosa FSC e altri materiali naturali. Si tratta di un’opzione che ha sicuramente un minore impatto ambientale ma che comporta comunque la stessa quantità di rifiuti di quelli in plastica.

La vera svolta green per ridurre al minimo l’impatto ambientale, il contributo ai cambiamenti climatici del bebè e la produzione di rifiuti è scegliere i lavabili.

Nel mondo dei lavabili c’è una discreta scelta e tutti sono assolutamente compatibili con lo stile di vita di una normale famiglia. Non pensate a una scelta per estremisti ambientalisti o pazzi naturisti è un’opzione alla portata di tutti, decisamente più economica, ecologica e salutare per il bebè che vi racconteremo live.

Per ora, in attesa dell’arrivo del nostro bebè abbiamo ordinato un kit con 4 diversi modelli per averli pronti al momento del bisogno, poterli testare e scegliere quello che fa più per noi.

Per farmi una cultura sull’argomento ho letto l’interessante libro di Giorgia Cozza “Pannolini lavabili – Guida all’uso dei pannolini in tessuto dalla nascita al vasino”.

I modelli più diffusi sono:

  1. Pezzo Unico– sono i più simili agli usa e getta e i più veloci da cambiare, sono composti da una mutandina assorbente all’interno e impermeabile all’esterno, a seconda della tipologia dell’inserto assorbente esistono in 3 varianti:
  • AIO – All in One – ’inserto assorbente può essere sfoderato per lavarlo meglio, ma resta comunque attaccato alla mutandina. Sono i più simili agli usa e getta.
  • AI2 – All in Two – l’inserto assorbente si attacca alla mutandina con dei bottoncini.
  • Pocket – l’inserto assorbente viene inserito dentro una tasca nella mutandina.
  1. B) Due pezzi– sono quelli ispirati ai primi modelli di lavabili, sono molto assorbenti e il rischio di perdite è minore, richiedono però maggiore tempo e manualità per essere cambiati. L’asciugatura può risultare più veloce di quelli a pezzo unico. Sono composti da mutandina interna assorbente in tessuto naturale (cotone bio, lino, flanella, canapa) e una esterna in tessuto impermeabile a seconda della tipologia della mutandina interna si distinguono in:
  • Fitted – la mutandina assorbente è già sagomata e pronta all’uso
  • Prefold – sono rettangoli di tessuto naturale che vanno piegati e modellati sul bambino con l’aiuto di gancini.
  • Muslin – sono dei quadrati in garza di cotone da modellare sul bebè.
  • Ciripà – sono rettangoli di cotone leggermente sagomati con due nastri lunghi per la chiusura.

Rispetto a tutti i modelli esistenti noi abbiamo scelto di provare due modelli a pezzo unico (AIO e Pocket) e due modelli a due pezzi (Fitted e Prefold). Non è detto che ci si trovi bene solo con un modello ma potrebbe ad esempio capitare di preferire gli AIO per il giorno e i Fitted per la notte. In ogni caso in base ai modelli che sceglieremo proveremo anche a confezionarli noi stessi, sfruttando le abilità di cucito di Franco per realizzare con le nostre mani il nostro kit di pannolini lavabili. Il libro di Giorgia Cozza contiene anche utilissime istruzioni per pannolini fai da te.

Per massimizzare i benefici ambientali dei nostri pannolini lavabili sarà poi fondamentale:

  • Lavarli con lavatrice e pieno carico, massimo a 60°, senza ammorbidente e con detersivo ecologico in quantità moderate (metà di quello che si usa abitualmente)
  • Quando il bambino passerà al vasino fare in modo che vengano riutilizzati da altri bambini. Se non avete altri bebè in programma, vendeteli o donateli ad amici, associazioni, pannolinoteche.

Ecco una sintesi di confronto tra i  vari tipi di pannolini:

Tipologia Ambiente Salute Risparmio
Pannolini usa e getta classici Elevato impatto ambientale per la produzione delle plastiche e delle varie componenti. Più di 1 tonnellata di rifiuti non differenziabili prodotti che necessitano più di 500 anni per decomporsi e che costituiscono il 10% di tutti i rifiuti urbani. Nonostante gli impianti sperimentali per il riciclaggio dei pannolini resta ancora bassissima la percentuale di pannolini riciclata. Elevata assorbenza che può indurre i genitori a tempi più lunghi tra un cambio e l’altro a discapito della salute della pelle del bebè. Le sostanze contenute nei pannolini possono risultare irritanti o allergizzanti per il bebè Con i pannolini usa e getta si spende dai 1000 ai 4300 euro
Pannolini usa e getta biodegradabili o compostabili Solitamente (dipende dalle indicazioni del vostro Comune) si smaltiscono con i rifiuti indifferenziati. I materiali biodegradabili/compostabili riducono i tempi di deterioramento. Anche i materiali venduto come naturali potrebbero comunque avere un elevato impatto ambientale sia in fase di produzione che di erroneo smaltimento (ad esempio se si disperdono nell’ambiente) Va comunque verificata l’assenza di sostanze dannose o allergizzanti per la pelle di bambino. In generale sono migliori di quelli classici. Con i pannolini usa e getta biodegradabili o compostabili si spende tra i 2200 e i 3600
Pannolini lavabili Non si producono rifiuti durante l’utilizzo, le feci possono essere gettate direttamente nel WC. Per minimizzare l’impatto ambientale è fondamentale siano utilizzati più a lungo possibile e smaltiti correttamente a fine vita. Sono realizzati in tessuto, senza sostanze chimiche assorbenti. Vanno scelti anche in base a eventuali reazioni della pelle del bebè. A seconda del modello considerando un kit di 20 pezzi si spende sui

450 Euro, meno della metà se si acquistano usati.

Confrontando usa e getta e lavabili è evidente come si possa risparmiare fino a 3800 euro in due anni.

C’è infine un’ulteriore alternativa ancora più green che Franco ed io studieremo e proveremo a sperimentare, magari nei momenti più tranquilli della nostra vita domestica con il bebè: l’elimination communication. Questa tecnica prevede di lasciare il bambino senza pannolino e portarlo sul vasino quando manifesta i segnali che precedono l’evacuazione o comunque negli orari in cui questo avviene (ad esempio dopo ogni poppata). Questa tecnica di comunicazione non verbale tra i genitori e il bambino permette di consumare meno pannolini, lasciare la pelle del bebè libera, fa risparmiare e abitua il bebè a utilizzare il vasino molto prima che con i pannolini.

Noi siamo pronti per sperimentare e voi? Scrivetemi i vostri consigli.

Lisa